Pedodonzia
Di cosa si occupa
La visita pedodontica è mirata ad intercettare piccole e spesso dolorose problematiche dentali dei bambini.
Il paziente pedodontico è un bambino dai 3 ai 12 anni circa. Questa è l’età in cui sono presenti in bocca i denti decidui (“da latte”) che poi verranno via via sostituiti dai denti permanenti.
I denti da latte sono più soggetti a carie per il tipo di composizione dello smalto che hanno, per questo è importante pulirli quotidianamente, controllarli periodicamente e curarli prima possibile se si dovessero cariare.
L’otturazione è un procedimento semplice se fatto da mani esperte ma fondamentale è il rapporto di complicità che il pedodontista crea con il piccolo paziente.
Per evitare che i primi molari permanenti si cariano, il pedodontista sigilla i solchi dei denti con un piccolo strato di composito che li protegge dall’attacco delle carie. È un procedimento facile, veloce e indolore.
pesso accompagnata da una pulizia dei denti soft, la fluoroprofilassi regala una protezione allo smalto dei denti da latte. Trattamento indolore, rapido e comodo.
Quando un dentino da latte non cade e si è, per esempio, creata una seconda fila di denti, è importante estrarre quanto prima l’elemento.
Un pouf di anestesia locale spray ed una semplicissima manovra di mani esperte ed il gioco è fatto.
Per evitare che i primi molari permanenti si cariano, il pedodontista sigilla i solchi dei denti con un piccolo strato di composito che li protegge dall’attacco delle carie. È un procedimento facile, veloce e indolore.
La visita è veloce, indolore e consente di evitare problematiche di occlusione e guidare la crescita scheletrica per portare il piccolo paziente a garantirsi un sorriso perfetto da grande.
Progetto
La dottoressa Frassica Maria Luisa ed il suo staff hanno strutturato una campagna di informazione e formazione chiamata “LA SCUOLA DEL DENTISTA”, mirata ad espandere la conoscenza del mondo dei denti.
Il mondo dei denti è un sistema così ricco di aspetti importanti da portare all’attenzione dei più piccoli affinché possano apprendere subito come prendersi cura di sé ed evitare piccoli grandi problemi della bocca.
Pedodonzia
È consigliabile portare il bimbo per un controllo già intorno ai 3 anni, per identificare la presenza di carie o di abitudini viziate. A quel punto l’ortodontista potrà stabilire con quale cadenza rivederlo prima che inizi la permuta dentale.
Il bambino deve vedere questa visita come un gioco, perché così verrà trattato e bisogna stare attenti a non infondere ansia. a questa età il ruolo dei genitori e del dentista sono fondamentali perché lui non abbia timori in futuro.
Le abitudini viziate possono, in questa fase di crescita molto delicata, causare problematiche non solo dentali ma anche di natura scheletrica, come la formazione di un palato stretto o di morso inverso mono o bilaterale. E’ importante quindi effettuare subito, già dai primi anni, un controllo con l’ortodontista che può aiutare i genitori e il bambino ad abbandonare tali abitudini e a intervenire, se necessario, su alterazioni eventualmente già instauratesi.
I denti che hanno subito un trauma spesso vanno incontro a perdita di vitalità prima del tempo, cosa che si può diagnosticare almeno a 2 settimane dal trauma, ma la cosa più preoccupante può essere un eventuale danno alla gemma del dente permanente; quest’ultima evenienza si può diagnosticare solo radiograficamente. È importante non muovere assolutamente il dente traumatizzato e portare il bimbo al controllo con lo specialista.
I dentini da latte a questa età sono importantissimi e se sono cariati vanno curati, anche in assenza di dolore. Questo soprattutto perché le cariette sui dentini da latte progrediscono molto più velocemente di quelle sui denti permanenti e una loro perdita prematura potrebbe creare problemi di perdita di spazio, dal momento che il permanente corrispondente non sarebbe ancora pronto alla fuoriuscita.
Lo spazzolino elettrico si può utilizzare già a partire dai 3 anni. In commercio esistono spazzolini elettrici proprio adatti a questa età e se il bambino viene correttamente istruito, magari proprio dalla sua ortodontista, e si abitua ad utilizzarlo, ha potenzialmente molte più probabilità di lavare bene i denti. Il bambino deve spazzolare i denti 3 volte al giorno, ma soprattutto la sera è importantissimo che lo faccia, perché di notte i batteri delle carie non attacchino i suoi dentini.
La diagnosi clinica iniziale, in assenza di radiografie e di modelli in gesso, può essere effettuata già al primo appuntamento. Tuttavia per avere un previsione di crescita precisa e per produrre una diagnosi puntuale è necessario raccogliere altre informazioni che verranno studiate dall’ortodontista e saranno già disponibili al secondo appuntamento. Qualora già clinicamente non si evinca una necessità di trattamento intercettivo, il paziente viene rivisto ogni 6 mesi senza ulteriori indagini finché non si ritengano necessarie.
Gli apparecchi che si utilizzano in ortodonzia intercettiva sono molto confortevoli e praticamente mai dolorosi. Si tratta per lo più di espansori del palato, che vengono posizionati fissi su denti da latte e oltre a non essere visibili esternamente sono anche molto tollerati. Oppure si tratta di apparecchi mobili che vengono indossati solo la notte.
Quando il paziente viene in prima visita in questa fascia d’età, in genere si consiglia di effettuare solo un’ortopanoramica, anche se clinicamente non risultano esserci problemi. Questo perché a questa età in genere il bambino ha terminato la prima fase di permuta, quella di tutto il gruppo incisivo superiore e inferiore, ma deve ancora iniziare la seconda fase, in cui cambierà invece tutto il settore posteriore (12 denti in tutto).
L’importanza di fare un’ortopanoramica sta nell’assicurarsi che i denti permanenti ci siano tutti e che non ci siano strane inclinazioni che potrebbero dare problemi in futuro e che, se intercettate per tempo, sono più facilmente risolvibili.
Se l’ortodontista rileva la necessità di intervenire con un apparecchio intercettivo è necessario fare oltre all’ortopanoramica una teleradiografia del cranio, in modo da poter analizzare la crescita scheletrica del bambino. Le dosi di queste radiografie sono molto basse e tarate in base alla loro età.
Per esempio per quest’ultima indagine in posizione antero-posteriore, si usa una dose di circa 2,3 mGy, mentre per una proiezione laterale la dose media è di 1,2 mGy. Per dare un confronto la dose media per una persona che vive a Roma è di circa 2,5 mGy in un anno. Se si fa una doppia settimana bianca in alta quota (circa 2000 m) si assorbe all’incirca la stessa dose.
Se esiste un ritardo di permuta generalizzato e simmetrico in genere non si interviene ma si aspetta pazientemente che la natura faccia il suo corso; tuttavia, se il bimbo ha perso da tempo un dente e il controlaterale è ancora saldo è necessario scoprirne il motivo ed eventualmente intervenire. Quando poi sta erompendo un dente permanente e il corrispondente da latte non è ancora esfoliato bisogna senz’altro rimuoverlo prima possibile, per non creare danno all’elemento permanente.
Non c’è un’età anagrafica, ma più che altro esiste un’età “dentale” che si prende in considerazione se è necessario un trattamento ortodontico intercettivo.
In particolare in alcuni casi occorre già intervenire in tarda dentatura da latte; ma nella maggior parte dei casi si interviene quando gli incisivi laterali superiori stanno erompendo in arcata.
In genere il trattamento ortodontico fisso si inizia quando la permuta dentale è completata e quando stanno erompendo i secondi molari. La durata varia dai 18 ai 24 mesi e quasi mai si va oltre, salvo gravi problemi di collaborazione.
Gli appuntamenti di controllo di un trattamento ortodontico fisso durano dai 15 ai 30 minuti e il ragazzo può tranquillamente venire da solo, dal momento che la diagnosi e il piano di trattamento saranno già stati ampiamente discussi coi genitori prima di iniziare il trattamento ortodontico. Qualora l’ortodontista si rende conto che ci sono comunicazioni importanti da riferire ai genitori oppure se ci sono problemi di collaborazione, i genitori vengono contattati telefonicamente.
Durante il trattamento ortodontico gli alimenti vietati sono le chewin-gum e le caramelle gommose, le cose particolarmente dure come la crosta della pizza o del pane. Per il resto si può mangiare tutto ma è consigliabile non mordere nulla: i panini o altro si spezzano con le dita e si mettono in bocca oppure meglio usare coltello e forchetta
La contenzione è fondamentale per il mantenimento nel tempo del risultato del trattamento ortodontico e deve essere indossata finché non è terminata la crescita, in genere fino a 18 anni nelle donne e fino a 20 negli uomini, o quanto meno finché non siano nati i “denti del giudizio”. La contenzione può essere fatta in vari modi: splintaggi fissi retro-incisivi che non danno alcun fastidio, placche notturne o mascherine in silicone.
Certamente. Lo stesso apparecchio ortodontico metallico è meno visibile se al posto degli attacchini metallici si utilizzano quelli in ceramica e funzionalmente non c’è alcuna differenza.
Se il paziente è poi collaborante si possono utilizzare delle mascherine invisibili, che sostituite ogni 14 giorni in maniera graduale gli allineano i denti; quest’ultime hanno un grosso vantaggio che può diventare svantaggio: devono essere indossate 22 ore al giorno, per cui si possono togliere per mangiare e per lavarsi i denti e se il paziente non le indossa come deve il trattamento non funziona come dovrebbe.
Agire
Il dentista dei bambini nasce con una “visita gioco” e il trattamento inizia solo quando si crea un rapporto di fiducia.
Dove siamo
Lo studio dentistico Frassica si trova a 500 metri dalla fermata Metro Bologna e a poche decine di metri da molte linee Bus (ad esempio 60 e 90 express)
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